Cosa vuol dire essere un mona?
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Il termine “mona” è utilizzato nel dialetto veneto e, a seconda della frase e del contesto, assume diverse accezioni, sia per indicare una donna particolarmente attraente, sia per indicare una persona sciocca. In passato l'etimologia della parola “mona” era collegata al termine latino “mea domina”, che significa “mia signora”, ma anche al greco “burion” e poi “muni”, ovvero, “monte”, da cui “monte di Venere”.

Cercopithecus mona
Secondo studi più recenti effettuati da Luca D'Onghia, il termine deriverebbe invece dall'arabo “maimun”, che vuole dire “scimmia” o “gatta”, simbolo del peccato o della lussuria, quindi utilizzato per riferirsi anche all'organo sessuale femminile.
Il termine “maimòne” si ritrova anche nei più antichi dizionari di italiano ad indicare infatti un particolare genere di scimmia, appartenente alla famiglia dei cercopitechi. In questo caso, il riferimento del termine “mona” ad una persona di poco spessore, potrebbe quindi ricollegarsi effettivamente all'animale, utilizzato un passato nei mercati per intrattenere il pubblico con spettacoli divertenti e sciocchi, quindi uno spettacolo buffo e frivolo, ma che aveva l'intento di attirare l'attenzione dei clienti e ottenere quindi un risultato studiato, ovvero incrementare le vendite.

La frase “essere un mona” o “andare in mona” è oggi molto usata dai veneziani e, a seconda del contesto, può assumere da un lato un significato offensivo, e dall'altro può essere semplicemente un intercalare.

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Tag: Modi di dire  Dialetti  









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